Attorno al difficile tema del suicidio prende corpo una storia che osserva con sguardo inconsueto una scelta estrema in cui possono convivere dolore e speranza. Lory Muratti ha un dono oscuro: chi è stanco di vivere vede in lui il complice ideale. È un “facilitatore di suicidi”, votato ad accompagnare le anime alla deriva che lo riconoscono come un possibile traghettatore. Un “dono” che Lory ha ereditato dal padre, Andrea Muratti, sulla cui recente morte decide di indagare, combinando in un gioco di autofiction i piani della realtà e dell’immaginazione. Tra Parigi, il Lago di Bled in Slovenia, Vienna e Praga, nel suo periplo esistenziale e narrativo Lory trova una compagna di viaggio, o qualcosa di molto simile, nella misteriosa Ecli, una ragazza che si guadagna da vivere calandosi nei panni di “angelo custode” per uomini facoltosi, sfiniti e soli – una “escort del sonno” per le loro notti tormentate. In questo scenario Lory dovrà fare i conti con il proprio lato oscuro divenuto ormai ingombrante, con il passato della sua famiglia che torna potente e inaspettato, con i nemici invisibili di un tempo, con la vera identità di Ecli e con la figura del padre, un grande burattinaio che sembra guidare i suoi passi anche oltre la morte
La musica è così lontana ora. Il mio lavoro è stato sommerso dalla vita e la vita si è mescolata alla morte uccidendo le note che volevo suonare.
Ho cambiato professione senza essermene accorto. Ho smesso di fare il musicista per
occuparmi dell’oscurità.
Lory Muratti