“‘Non si può dire che una cosa è impossibile finché non provi a farla. E se vedi che non ci riesci, allora tenta in un modo diverso,’ diceva. In questo senso, l’utopia diventa qualcosa che aspetta solo di essere costruito.” Così Simonetta Gola, curatrice di questo libro e direttrice della comunicazione di Emergency, racconta Gino Strada e la sua filosofia di vita, che gli ha permesso di fare la differenza nei territori martoriati dalla guerra e da altre emergenze umanitarie. Le sue parole, i pensieri e il racconto in prima persona di quello che ha visto nel mondo arrivano in modo limpido e sconvolgente a tutti i ragazzi e le ragazze che cominciano a chiedersi il perché delle cose. Dall’infanzia a Sesto San Giovanni e dalla formazione come chirurgo all’impatto con il suo lavoro in un Paese in guerra, fino alla nascita di Emergency e da lì in avanti, tutto il resto della sua vita sempre all’insegna di un sogno: cancellare la guerra dalla storia e garantire a ogni persona il diritto di essere curata. Non arrenderti all’ingiustizia, osserva, vivi, fai domande, immagina alternative. Trova la tua voce, inizia ad agire per un mondo diverso. Puoi? Certo: proprio ora, fra le tue mani, hai l’esempio di una persona che l’ha fatto. Questo è il diario del suo sogno possibile.
La missione di Gino Strada parte da Sesto San Giovanni – la “Stalingrado d’Italia” – e prosegue a Milano, nelle aule dell’Università di Medicina e al Policlinico dove scopre l’affinità con la chirurgia.
Poi le sue esperienze in giro per il mondo: in Pakistan, in Etiopia, in Thailandia, in Afghanistan, in Perù, in Gibuti, in Somalia, in Bosnia, dedicando tutta l’esperienza in chirurgia di urgenza alla cura dei feriti.
“Diario di un sogno possibile” racconta anche la nascita di EMERGENCY nel 1994 e i tanti progetti umanitari dell’organizzazione.